10 stelle nella galassia GLBT cinese

Nel generale clima di sviluppo e cambiamento, c’è una Cina che viaggia a velocità ancora più folle. Finalmente. È quella della comunità GLBT, che si sta ritagliando spazi sempre più ampi all’interno di una società che vede ammorbidire al suo interno vecchi stereotipi e pregiudizi rigidissimi. Appena ieri rimossa dall’elenco delle malattie mentali, era il 2001, l’omosessualità è ben lungi dall’essere una condizione unanimemente accettata. Tuttavia, molti sono gli spiragli che lasciano ben sperare.
Un documentario, curato da Queer Comrades, propone la lista di 10 personalità di spicco all’interno della galassia GLBT cinese. 10 personaggi impegnati da anni in battaglie di diverso genere nei campi più disparati, ma uniti nell’affermazione degli stessi diritti.
Conosciamoli uno per uno.

Cui Zi’en

Messosi in luce in un talk show televisivo nel 2000, è famoso per il suo coming out pubblico, uno dei primi in Cina. Cui è una delle forze trainanti del Beijing Queer Film Festival. Alla fine degli anni ottanta ha iniziato a tenere lezioni sul cinema gay per gli studenti dell’Istituto di Ricerca della Beijing Film Academy. È particolarmente orgoglioso del fatto che uno dei suoi studenti, Zhang Yuan, ha diretto il primo film gay in Cina, “East Palace West Palace”.

Sam

Dopo la laurea, Sam ha preso consapevolezza del senso di disperazione che attraversava la comunità lesbica. In risposta, nel 2005, Sam ha fondato “Les Plus”, il più longeva rivista lesbica in Cina. All’inizio offriva lavoro soltanto ad una piccola redazione, oggi il personale è cresciuto molto. Sam fa anche parte del consiglio di amministrazione di Lala Alliance, l’associazione che coordina le attività delle diverse organizzazioni delle lesbiche in Cina. Un sacco di attivisti citano Sam come una grande fonte di ispirazione.

Zhou Dan

Zhou Dan è un avvocato trentenne di Shanghai che impiega il suo tempo libero offrendo consulenze legali alle persone gay. Afferma che le questioni che più frequentemente gli vengono sottoposte riguardano il matrimonio gay o casi di ricatto e di violenza. Molti dei suoi clienti sono uomini gay che intendono divorziare dalle mogli o che hanno preso in considerazione matrimoni fittizi con donne lesbiche. Tra le 60 persone più influenti in Cina nella classifica di “Time” del 2009, Zhou Dan era l’unico apertamente gay.

Xu Bin

Dopo aver studiato negli Stati Uniti, Xu Bin è diventata attiva nel movimento GLBT in Cina nel 2003. Lavora per una ONG chiamata Common Language ed è considerata una delle persone che con il loro agire stanno facendo compiere passi da gigante all’intero movimento. Nel 2009 ha organizzato a Pechino una mostra d’arte sul tema della diversità di genere. Molto importante anche il suo contributo nella regia dell’iniziativa lanciata nel quartiere pechinese di Qianmen per San Valentino, con le foto di matrimoni gay che hanno fatto il giro del mondo.

He Xiaopei

Attiva nel movimento GLBT quando essere omosessuale nel celeste impero era ancora sostanzialmente un crimine, ha focalizzato la sua azione sul campo dei diritti. Con la sua organizzazione Pink Space conduce un lavoro sulle mogli di uomini gay, una categoria dimenticata. Concentra i suoi sforzi anche su altre persone a rischio emarginazione, come i disabili, le prostitute e i transessuali. Crede che le donne debbano poter godere pienamente del sesso.

Xiao Hei

Relativamente nuova nella comunità GLBT, ha dato vita ad un gruppo chiamato “No Boundaries for transgender people”. La sua organizzazione non si prefigge soltanto di avvicinare le persone, ma intende anche sconfiggere l’ignoranza diffusa attorno al concetto di transgender. Un concetto che va oltre l’eventualità di essere un transessuale o una drag queen. Ci sono persone che non si riconoscono nel proprio sesso biologico, ma che non si identificano nemmeno nell’altro. Non cercano soluzioni come un intervento chirurgico, e non vogliono sottostare a norme sociali. Il lavoro di Xiao Hei si rivolge anche al mondo dei bisessuali, che sono ancora più mobili nella loro identità sessuale.

Jiang Hui

Jiang Hui ha contribuito a fondare, 11 anni fa, più grande sito di notizie gay cinese: Aibai. Inizialmente si trattava di un sito per omosessuali alla ricerca di un rapporto d’amore. Nel corso del tempo ha attratto sempre più visitatori ed ha ampliato i suoi orizzonti con l’aggiunta di rubriche e forum. Aibai gioca un ruolo importante nell’aiutare altre organizzazioni a comunicare tra loro.

Xiangqi

A Shanghai nel 2001 Xiangqi ha contribuito alla creazione dell’avveniristico sito web NüAi, dedicato al mondo delle lesbiche cinesi. Nel 2005 le animatrici del sito hanno costituito un’organizzazione chiamata Shanghai NüAi, che gestisce saloni di bellezza e una hot line. Il gruppo si occupa anche di un progetto legato alla memoria, registrando le voci di lesbiche cinesi che raccontano le loro vite misconosciute.

Tong Ge

Tong Ge è il più antico attivista nel documentario. È stato arrestato dalla polizia per il suo orientamento sessuale nei primi anni novanta e di conseguenza ha perso il lavoro. È diventato un ricercatore, scrive articoli e libri con tematiche espressamente gay, indaga il mondo del sesso e intervista personalmente uomini che si prostituiscono e i loro clienti. Tra le tematiche che è solito affrontare c’è anche l’omosessualità vissuta dagli anziani.

Ray Mahoney

Inglese, insegnante di 51 anni, frequenta sale da ballo e saune distribuendo informazioni sulla prevenzione dell’AIDS e sull’omosessualità. Attivo nella comunità GLBT e in molte organizzazioni di volontari, è particolarmente attento al dialogo con persone di mezza età. Si reca anche nei parchi in cui i genitori cinesi cercano spose per i loro figli, al fine di fornire loro rudimenti sull’omosessualità e aprendo loro gli occhi sulla possibilità che i loro ragazzi siano gay.