Il culto dei morti al tempo dell’iPhone

Modernità e tradizione. Fusi come non mai nel presente della Cina. E nel negozio di Au Yeung, a Honk Kong. Un luogo dove acquistare l’ultimo modello di iPhone o una console Nintendo DS. Con una spesa modestissima, anche se non stiamo parlando dell’ultima battaglia del celeste impero contro il copyright delle tecnologie. Non proprio. Trattasi infatti di smartphone e videogiochi di carta, modellati da Au Yeung con maniacale cura per i dettagli. Offerte votive ai morti, ai morti di oggi. A chi lascia questo mondo e nella fattispecie lo lascia troppo presto, nel fiore della giovinezza.

Bruciare la carta durante il Zhongyuan Jie (Ghost Festival) e nel corso della festività primaverile Qing Ming Jie è un rito antichissimo. La carta rappresenta il denaro offerto dai vivi affinché siano sostenute le spese dei morti nell’aldilà. Esistono da tempo speciali facsimili di banconote utilizzabili in queste occasioni, e non sono mancati in passato esempi di modellini di abitazioni e automobili – sempre cartacei – ad uso dei defunti, una volta bruciati, nel loro cammino ultraterreno.

Una tradizione fiorita nelle aree rurali e che combatte oggi contro la realtà dell’urbanizzazione, con le autorità che spesso tendono a vietarla in nome di istanze di sicurezza e propositi ambientalisti: il fumo dei falò aggraverebbe l’inquinamento atmosferico e in ogni caso rappresenta uno spreco di carta.

Tuttavia, la creatività di Au Yeung sembra contribuire a rilanciare l’antica tradizione, coniugandola al presente, mettendola al passo con le nuove tendenze della società dei consumi. Un lavoro di cesello, il suo, di precisione chirurgica, perché i genitori di un giovane defunto sono molto esigenti, e non si accontentano che vicino alla tomba del figlio bruci l’effige di un utilissimo laptop. Vogliono che sia proprio un Sony, quello che avrebbe desiderato lo scomparso.

Da qualche tempo in Cina esiste un rapporto tra il culto dei morti e le nuove tecnologie. La nascita di pagine web con la funzione di simulacri, memoriali, di vere e proprie tombe virtuali viene incontro a esigenze di natura igienica, al problema della carenza di spazi e incontra il desiderio di limitare i costi e di abbattere le distanze tra il luogo di sepoltura e l’affetto per l’estinto da parte dei suoi cari. Non fiori ma un clic con il mouse.