DOMANI: Come sta andando il riconoscimento facciale in Cina

Sul quotidiano “Domani” di oggi c’è un mio pezzo che racconta come l’opinione pubblica cinese – ebbene sì, l’opinione pubblica cinese – stia cominciando a porsi domande e a reagire di fronte a un sistema tecnologico che raccoglie dati personali sempre più invasivo. (Il titolo è fuorviante: in Cina nessuno ti spia mentre sei in bagno). Qui la versione digitale: https://bit.ly/3ahAL83
“Quando la raccolta dei dati personali è apparentemente inutile e può rivelarsi fonte di truffe (negli ultimi anni in Cina è molto frequente il fenomeno di acquisirli e rivenderli a terzi), l’opinione pubblica cinese, a differenza di quanto potremmo pensare noi, si fa sentire. Il governo è consapevole del crescente scontento e ad ottobre, dopo anni di discussione, ha pubblicato una bozza di legge per trovare un equilibrio tra l’uso selvaggio dei Big data e la tutela della privacy. […] Gli sviluppi di queste vicende cinesi dovranno essere monitorati anche da parte nostra perché, come scrive il giornalista Simone Pieranni, autore del saggio “Red Mirror – Il Nostro futuro si scrive in Cina” ed esperto di questi temi, la Cina contemporanea è sempre di più un laboratorio di quello che potrebbe essere il futuro tecnologico per tutto il pianeta. Il tema del controllo dei Big Data è uno di quelli che non potremo eludere.”

DOMANI: “Over the moon”, il soft power cinese fa breccia grazie al cartone Netflix

Sul numero di “Domani” in edicola oggi parlo del film d’animazione “Over The Moon”. “È prodotto dal colosso americano Netflix in strettissima collaborazione con la società di produzione di Shanghai Pearl Studio. Si tratta di un “cartone animato con caratteristiche cinesi” ed è un esempio vincente di soft power. In un momento in cui la Cina sta incontrando molte difficoltà a trovare un linguaggio e dei canali che facciano breccia nell’opinione pubblica occidentale, questa produzione sino-americana sembra trovare una via efficace”.
Lo trovate qui: https://bit.ly/32qzlmU

DOMANI: La Cina ritrova una normalità tra Confucio e controllo sociale

Oggi sul quotidiano “Domani” trovate un mio pezzo che racconta perché in Cina al momento non sembra in arrivo una seconda ondata di coronavirus e la vita pare tornata alla normalità.
“La vita, in Cina, è tornata alla normalità. Nei paesi che si ritrovano a fronteggiare la preannunciata seconda ondata di coronavirus sembra quasi incredibile. In molti si stanno domandando come sia possibile, non senza far trapelare il sospetto che il gigante asiatico ci stia abilmente occultando qualcosa. Eppure, semplicemente, nel caso del covid il governo cinese e i cinesi si sono mossi meglio di noi per una serie di caratteristiche politiche e culturali di quel paese, mai tanto diverso dal nostro come in questo momento storico. L’opinione pubblica cinese, contrariamente a quanto pensiamo, si indigna e protesta piuttosto spesso, come testimoniano le migliaia di manifestazioni e scioperi – in Cina vengono chiamati “incidenti di massa” – che si verificano nel corso dell’anno. Pretende che il governo non commetta errori, soprattutto per quanto riguarda tre tematiche fondamentali: la sicurezza alimentare (ci sono stati negli scorsi anni diversi scandali), l’inquinamento e le emergenze sanitarie. I leader cinesi ne sono pienamente consapevoli e sanno benissimo che gestire male questo tipo di problematiche può portare a una forte perdita di legittimità, scenario che da sempre li spaventa moltissimo.
Quando il coronavirus ha raggiunto l’Italia, abbiamo parlato spesso di “modello Wuhan” per definire il lockdown, come se si trattasse semplicemente della chiusura di tutto in attesa che il virus perdesse virulenza. In realtà, quello che è accaduto nella Repubblica Popolare è qualcosa di molto più complesso che rimane applicabile solo in una realtà come quella cinese”

DOMANI: Pechino, il vaccino e il Sogno Cinese

Sul numero di “Domani” di oggi parlo del “Sogno cinese” di Xi Jinping, racconto il punto di vista cinese sul multilateralismo e spiego perché per la Cina sarebbe molto importante arrivare prima nella corsa al vaccino anti-covid. Per l’occasione ho intervistato il sinologo inglese Kerry Brown. Qui la versione online: https://bit.ly/3omRHPi

“La Cina è ormai la seconda potenza mondiale e sente di dover agire come tale. Soprattutto, vuole essere ritenuta un interlocutore alla pari. Non accetta più di essere trattata come un paese ancora “politicamente immaturo” perché ha un sistema di governo considerato inadeguato dalla comunità internazionale, guidata, dalla Seconda Guerra mondiale in poi, dai paesi democratici occidentali. Vige nelle leadership cinesi un’idea di multilateralismo molto diversa dalla nostra, riassunta nel concetto di “armonia”, che comprende la coesistenza di sistemi irriducibilmente diversi tra loro, senza che sia previsto o auspicato alcun allineamento in nome di principi comuni. Per dirla ancora con le parole del sinologo Brown, un miliardo e mezzo di persone non può sparire dall’oggi al domani. Sarà inevitabile continuare ad avere a che fare con la Cina nei prossimi decenni. Possiamo continuare ad ignorare il suo punto di vista e andare allo scontro, oppure cominciare a prenderlo in considerazione per trovare canali di dialogo efficaci e sempre meno rinviabili.”