Sono stata ospite della puntata sulla Cina del programma “Today” di Tv2000.
Con Andrea Sarubbi si è parlato di tutto un po’.
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TV 2000: Guerra tecnologica (e sue implicazioni) tra Stati Uniti e Cina.
Sono stata ospite del programma TGtg TV2000, questa volta per parlare di guerra tecnologica (e sue implicazioni) tra Stati Uniti e Cina.
Dal minuto 11 circa.
Lo scrittore Qiu Xiaolong in Italia
Qiu Xiaolong ospite dell’ultima puntata de “L’Erba dei Vicini” su Rai3.
L’intervista di AgiChina a Qiu Xiaolong: http://bit.ly/1TL8XZ6
La copertina del suo ultimo romanzo “Il principe rosso”, che prende spunto dalla vicenda di Bo Xilai.
La Cina in prima serata su Rai3
Lo streaming dell’ultima puntata de “L’Erba dei vicini“: due ore di approfondimenti, notizie e curiosità sulla Cina
Striscia il regime
La scena l’abbiamo vista tante volte anche sui nostri schermi: una troupe fa irruzione a casa di qualche potente per metterne in luce le malefatte, le gaffes, le contraddizioni. Con tapiro o senza, con costume da Gabibbo o senza. Nella migliore delle ipotesi con l’abito elegante delle “Iene”. Nel caso di questo video, risalente ad agosto, la Tv è la Beijing Television, emittente statale, e il bersaglio è il celebre comico Guo Degang, accusato di aver illecitamente ampliato il suo giardino privato sul terreno pubblico. L’intervista degenera presto in un litigio e finisce, complice un nerboruto collaboratore dell’artista, in rissa. A farne le spese i giornalisti.
È il “Los Angeles Times” a raccontare l’episodio, aggiungendo soprattutto un interessante retroscena. L’intervista farebbe parte di una più ampia azione di boicottaggio nei confronti del celebre personaggio, colpevole di aver preso di mira con i suoi pungenti spettacoli il potere nelle sue varie forme.
Grande interprete del “Cross talk”, antica arte cinese che fonde prestazioni comiche con giochi di parole e poesia (in cinese xiangsheng, letteralmente “volto e voce”), Guo Degang è soltanto una delle vittime della campagna di moralizzazione messa in campo dal Governo, per combattere, per usare le parole di Hu Jintao, “le tre volgarità”: la cultura ossessionata dal sesso, priva di cervello e di gusto.
I numeri comici di Guo facevano il tutto esaurito e i suoi numeri comici venivano trasmessi anche nei taxi, tra le sonore risate dei passeggeri. I bersagli dell’artista? La burocrazia, la corruzione, i politici, le star dello spettacolo, gli intellettuali. Gli unici a salvarsi dalla satira feroce di Guo sono i poveri lavoratori, che costituivano lo zoccolo duro del suo pubblico e riempivano i teatri per assistere ai suoi spettacoli.
Fino a ieri, perché oggi la gente – interpellata sulla vicenda del comico – sembra innervosirsi e preferisce parlare d’altro. A fianco di Guo, soltanto il popolo della rete con vari interventi su Twitter o sui blog.
Al momento l’artista tace, non rilascia interviste, fa della beneficenza per recuperare un minimo di popolarità. Il teatro dove era solito esibirsi è chiuso. E non c’è davvero più niente da ridere.