La lingua salvata dal touch screen

Si chiama 提笔忘字 tibi wangzi, letteralmente “prendere la penna, dimenticare i caratteri”, ed è uno dei fenomeni che più agitano gli esperti cinesi.

Indagini recenti dimostrano che le nuove tecnologie stanno piano piano cancellando i caratteri cinesi dalla mente delle persone, creando una sorta di analfabetismo di ritorno.

Per scrivere in lingua cinese sui computer o sui cellulari, infatti, è necessario inserire la pronuncia fonetica alfabetica degli ideogrammi (pinyin), aspettare che il programma di turno suggerisca tutti i caratteri che corrispondono a quel suono e selezionare quello di cui si ha bisogno. Il risultato è che soprattutto i più giovani, abituati ad inviare sms e a utilizzare quasi esclusivamente il computer e quindi fermi al saper riconoscere i caratteri piuttosto che al saperli tracciare, cominciano a soffrire di amnesie quando devono scrivere  dei testi a mano.

Un sondaggio del portale online Dayang Net ha dimostrato che circa l’80% degli intervistati ammette di avere problemi a scrivere usando la penna e confessa di non utilizzare la scrittura digitale solo per la propria firma o per compilare semplici moduli.

Il sistema di scrittura cinese è il più antico tra quelli in uso nel mondo e non si limita ad essere un mezzo di comunicazione. E’ uno dei più forti simboli di identità culturale della Cina, tanto da essere stato anche consacrato nella tradizionale forma d’arte della calligrafia.

Da qui il subbuglio dei think tank nazionali.

Una soluzione al problema sembra però vicina, soprattutto grazie all’incredibile successo dei prodotti di ultima generazione della Apple. Diventati status symbol anche in Cina, l’iPhone e l’iPad, secondo molti, stanno rendendo molto diffusa la tecnologia touch screen, fino a poco tempo fa relegata a un mercato di nicchia.

Per scrivere un messaggio in cinese da un iPhone, infatti, è molto più pratico tratteggiare i caratteri piuttosto che inserire la loro pronuncia fonetica alfabetica e selezionarli.

Gli esperti cinesi non hanno dubbi: il futuro del computer sarà il touch screen e quindi sempre più persone si riabitueranno ad usare le dita e le penne digitali per scrivere.

Come si dice “Mare della Tranquillità” in cinese?

Se prima potevano esserci dubbi, da quando il presidente americano Obama lo scorso febbraio ha deciso di cancellare dagli obiettivi della Nasa il ritorno sulla Luna, è praticamente sicuro che la Cina sarà la prossima nazione a portare a termine questa impresa. Il prossimo mese è previsto il lancio di una sonda che avrà l’obiettivo di scandagliare la superficie lunare da una distanza di circa 100 km e di cercare luoghi adatti per futuri atterraggi. Alcuni sostengono che la Cina sarà in grado di lanciare una missione di conquista della Luna entro 10 anni.

Per “eliminare la confusione e aiutare gli sforzi di esplorazione lunare della nazione”,  il Ministero degli Affari Civili della Repubblica Popolare ha deciso di standardizzare il linguaggio relativo alla nomenclatura lunare. Alcuni giorni fa, infatti, ha pubblicato una lista con i nomi cinesi ufficiali di 468 luoghi sulla Luna (l’Unione Astronomica Internazionale ne ha nominati oltre 9.000), promettendo di impegnarsi a rendere pubblici gli altri in futuro.

I funzionari hanno anche fatto sapere che il Ministero sta elaborando regole tecniche per la denominazione in cinese di questi toponimi lunari.