Cina e Giappone sono sempre più ai ferri corti. A dieci giorni dalla confisca di un peschereccio cinese in acque territoriali contestate al largo delle isole Diaoyu da parte della marina del Sol Levante, i toni dello scontro verbale si sono fatti sempre più duri e le minacce diplomatiche hanno subìto una costante escalation. Ad aggravare le tensioni ha contribuito anche la morte di un panda cinese in uno zoo giapponese, avvenuta durante una procedura di raccolta di sperma.
L’equipaggio del peschereccio cinese è già stato rilasciato, ma il capitano Zhan Qixiong è ancora agli arresti con l’accusa di “aver ostacolato una forza pubblica”.
Manifestazioni anti nipponiche si sono verificate in diverse città cinesi, accompagnate dall’interruzione dei contatti tra i canali diplomatici ufficiali.
Il premier Wen Jiabao, in visita a New York per partecipare alla conferenza delle Nazioni Unite, ha evitato di incontrare il suo omologo giapponese e ha esortato il Giappone a liberare immediatamente e incondizionatamente il capitano del peschereccio.
Next Media Animation, l’azienda di Taiwan famosa per le sue ricostruzioni delle news in 3D, propone un riassunto “leggero” della vicenda.