Il cantiere del 中国石油大厦 sta a 5 minuti a piedi da casa mia. Mi ha sempre affascinato tantissimo. Il palazzo che stanno costruendo non è bello ma è talmente grande da essere impressionante e poi c’ha quell’enorme griglia che collega i due edifici principali che ha sempre chiamato i miei occhi. Assomiglia ad una ragnatela gigantesca, magnetica e inquietante.
In questo cantiere lavorano circa 1000 operai.
Wang Caian e Chen Zhebing hanno iniziato a lavorare qui da poco tempo. Prima erano operai in un cantiere nella zona nord della città. Vengono dal distretto di Laishui della provincia dello Hebei. Sono arrivati a Pechino 5 anni fa assieme ad altre 16 persone e grazie all’aiuto di un amico. Li ho incontrati per strada mentre andavano a comprarsi i mantou (pane al vapore) per il pranzo. C’era anche un loro compagno che però non ha voluto avvicinarsi a me. E’ rimasto in silenzio ad ascoltarci parlare a circa 5 metri di distanza.
Chen Zhebing teneva il caschetto giallo da lavoro in mano, Wang Caian ce l’aveva ancora in testa e mi sorrideva tanto.
A differenza di molti loro colleghi, non vivono nei capannoni costruiti all’interno del cantiere come alloggio per gli operai: vivono vicino al cantiere in cui lavoravano prima e tutti i giorni prendono la metropolitana per venire qui (se la pagano loro, costa 1 euro al giorno). Lavorano 8 ore al giorno per 7 giorni a settimana, e hanno uno stipendio mensile di poco più di 1000 yuan (circa 100 euro). Non hanno ancora l’assicurazione sanitaria e non sanno ancora quando scadrà il loro mandato lavorativo… forse alla fine di quest’anno, ma non ne sono sicuri.
Wang Caian ha 43 anni, è sposato, ha 2 figlie e un figlio. Li vede una volta all’anno quando torna a casa per il capodanno cinese. Gli mancano molto.
Chen Zhebing ha 38 anni, è sposato e ha un figlio maschio. Anche lui torna a casa solo per il Chunjie.
– Speranze? Che gli aumentino lo stipendio, e che migliorino le condizioni di vita: i ritmi di lavoro sono troppo pesanti… Sperano che un giorno Pechino diventi casa loro. “A Pechino si vive bene, Pechino è ricca”.
– Rimpianti? Wang Caian: “Ne ho talmente tanti che non riesco a tirrarli fuori tutti, a dirteli tutti… Noi veniamo dalla campagna, la campagna cinese è poverissima… siamo venuti qui per i soldi”.
Sui giornali cinesi e non, mi è capitato di leggere decine di storie simili a quelle di Wang Caian e Chen Zhebing ed è pazzesco rendersi conto che loro due possono ritenersi fortunati per la loro condizione…